domenica 6 aprile 2014

Sono perplessa.

Buongiorno ragazze e buona domenica!
Sono un pochino perplessa: sto leggendo, con un po' di fatica, La trasgressione di C.L. Parker (il seguito di La proposta) questa è la copertina

che metto perché purtroppo questi titoli sono tutti uguali (La proposta, La confessione, La trasgressione, La devozione...) e almeno io faccio una fatica matta ad abbinarli alle trame. 
Ma torniamo a noi. Forse non ho più l'età per leggere queste cosette un po' frivole oppure mi sono viziata con la SEP (Susan Elizabeth Phillips) non lo so, ma sinceramente leggere di Lanie che arrivata al capezzale della madre morente pensa a chiudersi nello sgabuzzino delle scope dell'ospedale con Noah per fare voi immaginate cosa furiosamente che più furiosamente non si può... non lo so, mi sconcerta abbastanza.

Lanie e Noah devono stare separati per quindici giorni  perché lei deve accudire la mamma, il cui intervento è perfettamente riuscito e che quindi non corre pericolo di nessun genere. Quale ostacolo insormontabile per tenere lontani i due protagonisti! Una volta gli autori si inventavano viaggi, matrimoni combinati, intrighi per dare corpo all'ineluttabilità della separazione e ora...puff, basta una normale convalescenza.
Insomma, devono stare separati e tutti, dico tutti i personaggi del romanzo, risentono in maniera inenarrabile dell'assenza della fascinosa e carismatica(???) Lanie, persino Polly, assiitente di Noah e suo marito Mason. Tutti, dico tutti diventano intrattabili e ne soffrono come cani!

Non sono una che grida allo scandalo per l'utilizzo di termini espliciti, anche spinti. Ritengo che nel contesto del discorso, in un romanzo di genere, ci possano anche stare anzi debbano, soprattutto perché conferiscono autenticità al dialogo. Ma quando tutta questa voglia di verosimiglianza si scontra con una trama poco approfondita cosa esce fuori? Esce fuori che i personaggi non appassionano, Lanie ha una vicenda persona e un retroterra familiare che sarebbe ottimo per creare un  "dramma"  che potrebbe toccare il lettore nel profondo. Invece niente, continua, almeno fino a metà libro, a comportarsi come una bimba capricciosa.
Mi tocca leggere la restante metà, magari ci sarà un'impennata finale a sorpresa...

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