mercoledì 4 novembre 2015

"Un amore da film", per me amara delusione




Abbandonare la Brockmann? Giammai, avrei giurato e stragiurato che mai sarebbe accaduta una cosa simile. E invece, con grande rammarico, l'ho fatto!
"Un amore da film" purtroppo non mi ha presa, non mi ha trascinata, insomma, non è scoccata la scintilla fra noi. E perché? Non per colpa dell'autrice che è bravissima e adoro, ho letto tutto  ciò che di suo è stato tradotto in Italia. La responsabilità è del suo protagonista maschile: Jericho Beaumont.
E perchè Jericho non mi calamitata rendendomi schiava della lettura fino a notte fonda come con gli altri romanzi della stessa autrice? Non lo so, ci ho pensato parecchio e alla fine ho concluso che si tratta del semplice fatto che come uomo parte da un vissuto fallimentare. Questo ha smorzato ogni entusiasmo. Il suo risorgere dalle ceneri della dipendenza dall'alcool non ha fatto impennare la mia fantasia. Non era abbastanza lucido, luccicante, lucente da abbagliarmi e conquistarmi.
Pazienza, una delusione ogni tanto si può anche sopportare, basta che non diventino troppe...

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